Data: Martedì 24 settembre 2024

Orario: 20.30 - 22.30

Luogo: Via Campo dei Fiori 23, Novate

Programma: 

Il film "Il mostro di Cleveland" narra la scioccante storia vera di Ariel Castro, un uomo che ha rapito e tenuto prigioniere tre giovani donne – Michelle Knight, Amanda Berry e Gina DeJesus – per oltre un decennio nella sua casa di Cleveland.

Questo crimine agghiacciante ha sconvolto l'opinione pubblica, non solo per la durata della prigionia e le atrocità subite dalle vittime, ma anche per i complessi legami psicologici che si sono sviluppati tra il rapitore e le sue prigioniere, riconducibili alla Sindrome di Stoccolma, un fenomeno psicologico in cui le vittime di rapimento o di situazioni di estremo abuso sviluppano un legame emotivo con i loro carcerieri.

Questo può includere sentimenti di affetto, simpatia, e persino amore. Nonostante sembri paradossale, questa sindrome è una risposta adattiva e di sopravvivenza, dove l'ostaggio sviluppa un legame con il rapitore come meccanismo di difesa, cercando di ottenere protezione e migliorare le proprie condizioni di vita.

La sindrome di Stoccolma non giustifica né minimizza le azioni del rapitore, ma offre una chiave di lettura per comprendere il comportamento delle vittime durante e dopo la prigionia.

Le donne sequestrate da Castro hanno mostrato una forza incredibile nel sopravvivere e nella fuga, ma le cicatrici psicologiche e i legami emotivi sviluppati durante quegli anni di cattività sono un chiaro esempio di come la mente umana possa reagire a traumi estremi.

Il film "Il mostro di Cleveland" non solo ritrae fedelmente gli eventi, ma esplora anche la complessità delle relazioni umane sotto stress estremo. Attraverso la rappresentazione della sindrome di Stoccolma, il film invita gli spettatori a riflettere sulla resilienza umana e sui meccanismi di sopravvivenza psicologica.

La storia di Michelle Knight, Amanda Berry e Gina DeJesus è una testimonianza potente di come, anche nelle situazioni più disperate, le vittime possano trovare una via per sopravvivere, pur rimanendo segnate a vita da tali esperienze traumatiche.