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Comunicare "in lingua"


Quando incontro un nuovo allievo per la prima volta, specie se adulto, gli chiedo: “Perché ti interessa imparare l'inglese? Che obiettivi ti poni?” Di solito la risposta è: “Voglio imparare a PARLARLO”. A volte, dal nulla, pensando di poter utilizzare soltanto video, film, canzoni.


E' vero, viviamo in un mondo sempre più tecnologico, abbiamo a disposizione molti strumenti che possono semplificarci la vita, anche nel settore dell'apprendimento: ma pensare di imparare a comunicare in inglese in questo modo, sarebbe come voler costruire una casa partendo dal tetto.


La mia esperienza di studentessa prima, impiegata poi, e insegnante ora, mi ha fatto capire molte cose sull'apprendimento di una lingua (ma vale anche per l'italiano!). E' necessaria sempre una BUONA e SOLIDA base grammaticale e strutturale, ricca di vocaboli ed espressioni, prima di pensare di approcciare l'inglese “parlato”. Farsi capire a spanne è una cosa, e quasi tutti ci riescono: parlare un buon inglese è completamente diverso.


Comunicare in una lingua straniera non è facile come sembra ma, una volta trovato il metodo giusto, accantonato il desiderio di perfezione a tutti i costi ( che spesso causa blocchi e silenzi negli studenti), ci si rende conto che imparare una lingua richiede impegno ed attenzione ma può e deve essere anche pratico e divertente. E poi, sì che le porte si aprono, e ci si può mettere in gioco, e andare ovunque. Perché, come sappiamo, l'inglese è ancora oggi la lingua più diffusa al mondo, ed è utile per stringere amicizie, concludere affari, conoscere persone e culture diverse dalle nostre...


Per capirci meglio, cito l'esempio del TRINITY COLLEGE, che organizza spesso incontri di formazione e aggiornamento per insegnanti con workshops interattivi, ed è una delle scuole più importanti accreditate dal MIUR. L'istituto mette in risalto le ISE (Integrated Skills in English) già a partire dal cosiddetto livello A1, ovvero quello base (età scolare). Ciò significa che leggere, scrivere, ascoltare e parlare sono competenze che vanno sviluppate di pari passo, e non possono prescindere l'una dall'altra. Condivido pienamente questa filosofia, per questo le mie lezioni sono tagliate su misura per ciascuno studente (prediligo infatti le lezioni individuali), per garantire il raggiungimento degli obiettivi, un passo alla volta, come le tessere di un puzzle.


Ho strutturato il mio percorso di formazione in modo da potervi aiutare con la grammatica, la conversazione, la lettura, la comprensione orale e scritta, il Business English, i compiti, le tesi, la preparazione ai colloqui di lavoro... Il fatto di essere di madre lingua italiana mi permette di conoscere a fondo le difficoltà degli studenti italiani nell'imparare la struttura dell'inglese. Magari il mio accento è diverso da quello di un londinese della City o da un newyorkese rampante, ma sono la prima a consigliare a tutti, dopo aver messo buone basi, di viaggiare il più possibile nelle terre madri della lingua che si vuole imparare, perché ci sono cose che solo sul posto sono realizzabili!


Barbara De Carli, Traduttrice, interprete e Language English Tutor,

vi aspetta il 24 settembre con

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