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Federica Rita Ravani

Il fascino del male


«Esiste un mondo sommerso in cui fantasie patologiche camuffate da idee vengono agitate da impostori e fanatici non privi di cultura per la gioia di un pubblico ignorante e superstizioso. Ci sono tempi in cui quel mondo sotterraneo emerge dagli abissi e in un istante seduce, cattura e domina masse di persone solitamente sane e rispettabili». (Norman Cohn)


Il Male e il Maligno hanno da sempre esercitato sull’uomo un loro fascino.

L’essere umano, scavando nel suo immaginario, ha sempre dato un volto e una forma a qualsiasi entità soprannaturale. Il Diavolo, come Dio, non fa eccezione.

E per meglio rappresentarli l’uomo li ha raffigurati a sua immagine, capovolgendo il passo biblico della Genesi che vuole che Dio “faccia l’uomo a sua immagine e somiglianza” (I rituali satanici, stampato in privato. Città di Firenze. Equinozio d’autunno 2000).


Satana e il mondo occulto, hanno da sempre esercitato un fascino non indifferente sull’individuo; molte volte, però, questa “spiritualità” alternativa giustifica forme di aggressività, violenza e devianza.

Definire il termine satanismo non è semplice e scontato. Lo possiamo considerare come una sorta di religione agli antipodi di quella cristiana, ma anche alla morale comune, con una particolare visione della vita.


Cosa spinge una persona, del tutto volontariamente, ad avvicinarsi al mondo dell’occulto e di entrare a far parte di quella che viene definita la spirale senza uscita?

Questa scelta potrebbe essere dettata da innumerevoli cause e motivazioni, che possono essere ricondotte alla debolezza e alla fragilità umana. La psicologia e la letteratura ci insegnano che ognuno di noi prima o poi nella vita attraverserà quello che viene definito “periodo buio”, nel quale ci si può sentire fragili, inutili, privi di forze, ed è proprio di questa circostanza che la setta si nutre.


Alla base della maggior parte dei comportamenti illegali che avvengono nell’ambito delle sette (truffe, violenze sessuali, spaccio ed uso di sostanze stupefacenti) si ritrovano forme di condizionamento psicologico e di tecniche di coercizione, attuate con metodi sottili, spesso di tipo suggestivo.

Le menti degli adepti vengono manipolate, condizionate, e influenzate dalla setta che sfrutta la condizione di fragilità a suo vantaggio, creando dei veri e propri mostri di fango, plasmati sulla necessità del gruppo e creati in immagine e somiglianza.


La mente umana è così facilmente condizionabile?

Quali sono le dinamiche oscure al di sotto delle sette sataniche?

Cosa spinge un gruppo di persone a perpetrare violenze di qualsiasi genere?


Federica Rita Ravani, Dottoressa Magistrale in Psicologia Clinica all’Università Vita-Salute San Raffaele, vi aspetta l'11 novembre, dalle 20.30 alle 22 con il seminario

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